Avantgarden Gallery presenta due artisti francesi accumunati dalla passione per la Calligrafia espressa in due modi differenti.
L’Atlas crea composizioni geometriche e bicrome attraverso lo svilluppo di altre grafie, cercando di apportare nuove ispirazioni al Writing mentre Sun7 usa le parole per delineare figure umane rendendo inscindibili la relazione tra un uomo e la propria storia.
L’Atlas (1978) è un artista poliedrico, la sua attività spazia dai dipinti alle opere site specific ai documentari, che ruotano sopratutto attorno un’indagine della gestualità nei suoi più disparati campi di espressione.
Nel 1998, mentre cerca ispirazioni per riuscire a portare un’innovazione ai graffiti, incontra un maestro calligrafo che lo invita sulle montagne del Marocco ad apprendere la scrittura tradizionale Araba, dopo qualche mese sul monte L’Atlas, da cui prende il suo nome, si reca in Egitto e in Siria per continuare la ricerca.Tra i caratteri calligrafici predilige il “Kofi”, e il suo stile geometrico.
Pellegrino instancabile, che lascia ovunque segni del suo passaggio,il suo lavoro su tela si sviluppa sulla costante ricerca del viaggio di una lettera mentre cerca di dominare una tela così come i suoi interventi site specific seguono il passaggio dell’uomo e della filosofia nel tempo.
La sua opera, astratto-costruttivista, vede il suo nome colare muoversi e giocare, cercando nuove soluzioni con la relazione tra lo spazio pieno e il suo sfondo, attraverso l’uso di un monocromo minimalista costruito attraverso l’uso di bande nere o colorate, su tappeti, tele .
Le installazioni “on location” sono create da reticolati, crocevie o bussole, che si legano all’ambiente in cui si inseriscono, ell’anima labirintica della città, la loro fruizione diventa fisica e si accosta per la loro grandezza e la loro fruibilità attraverso il loro percorso, alle installazioni di Land Art,
Queste bussole geometriche formate da linee, angoli retti e cerchi, ricordano i Mandala, e nello stesso tempo i labirinti greci e i simboli buddisti, dei Tetris che incanalano e guidano le persone che li attraversano, dei crocevia orizzontali, momenti di incontri di culture, bussole urbane e ancore su una mappa.
L’opera di Sun7 (1977) presenta un range di ritratti, in cui la cui figura, stilizzata, è riempita da un esplosione di parole sovrapposte, impresse con un gesto instintivo e adrenalinico, col classico stile delle Tag europee.
Il profilo umano diventa così limite e recinto di un flusso di coscienza in cui è narrato qualcosa di relativo alla persona ritratta diventando sintesi dell’identità e della personalità del soggetto.
In alcuni ritratti la campitura descrittiva si estende anche allo sfondo, quasi a suggerire che tutto è avvolto da un discorso e che non esiste qualcosa che possa limitare la capacità di espressione del linguaggio,tra le forme di comunicazione e di trasmissione del sapere più importante per l’uomo.
in altri dipinti i colori acrilici caldi si stagliano sulla tela per rivelare nella materia sparsa solo ombre e sfumature di volti scritti, che spuntano come ricordi, memorie, apparizioni.
La parola scritta si condensa e si agglomera fino a diventare un labirintico pattern illeggibile, assumendo un sapore astratto.
la scelta dei soggetti è di solito molto spontanea, sono amici, cantanti, personaggi che ammira,o che odia, ma anche politici, come per il ritratto di Obama, caratterizzati da una frase che gli appartiene, un discorso, una citazione, una canzone, una poesia, riconducibile al soggetto.
Per realizzare quelle che definisce “ritratti scritti” Sun7 usa tutti i tipi di materiali, dagli acrilici agli specchi attaccati con gli acidi, fino allo spray e ai pennarelli oro e argento su tela.
Entrambi iniziano a dipingere agli inizi degli anni novanta, ispirati dalla sia dalla scena underground di una Parigi in fermento, che in quel periodo era una mecca del Writing e dell’Hip Hop, che ai libri newyorkesi come “Spray can Art” o “Subway Art” .
Il sapore della controcultura giovanile Parigina era caratterizzato da film come “l’Odio” , di Mathieu Kassovitz , dalle metropolitane devastate da Graffiti, dai dipinti di MODE2 e PCP, dalla musica di gruppi Rap francesi come IAM e NTM che in quegli anni fanno uscire i loro primi album e dalla break dance , dai fermenti multiculturali e multietnici, ed è questo scenario che ispira ad entrambi il desiderio di iniziare ad attaccare l’epidermide urbana attraverso l’uso delle Tags, autografi.
Tra gli interventi più significativi degli ultimi anni L’Atlas ha creato a Parigi una performance interattiva nel 2008 nella piazza Beauborg per il centre Pompidou, dal nome “Ne Perd Pas le Nord”, ha esibito alla fondazione Cartier per una mostra dedicata ai graffiti nel 2009 “Born in the Street”, un intervento site specific a Nuova Delhi “Bonjour India” con l’Alliance Francaise nel 2010,
Ha dipinto per “Street Art Passage”, al Museum Quartier di Vienna nel 2010 e ha creato un installazione site specific sia a Roma per l’evento “Outdoo”r che e alla biennale Russa nel 2010.
Tra le varie mostre dell’ultimo anno Sun7 ha partecipato a”C1TY Arts” per la galleria Magda Danysz a Shanghai, a “Effacer Les traces” collettiva al Museo di Storia Contemporanea di Parigi BDIC, a “Ecritures Silencieuses ” allo spazio culturale Louis Vuitton e alla mostra “Tag au Grand Palais” insieme a L’Atlas, al Grand Palais, sempre a Parigi nel 2009.
L’espressione adrenalinica e gestuale che caratterizza il suo lavoro lo porta a prediligere esibizioni dal vivo di Action Painting o Battle Performance .
Ha partecipato al “Musée alla Biennale di Lione nel 1997.
Curata da Fiammetta De Michele